Onorevoli Colleghi! - Rilevata l'importanza, potremmo dire ecologico-sociale, dell'agricoltura biologica e il suo progressivo imporsi da settore di nicchia a componente produttiva dotata di notevole rilevanza quantitativa, ma anche, parallelamene, di ogni tipo di agricoltura a basso impatto ambientale, il Parlamento si è attivato con vari interventi per offrire a chi si impegna in tali tipi di colture condizioni di lavoro e di accesso che le rendano competitive, oltre che utili sotto il profilo ecologico e ambientale. Ciò anche in considerazione degli orientamenti legislativi degli Stati membri dell'Unione europea.
Vista anche la nuova attenzione che lo sviluppo di prodotti tipici di qualità sta destando nella pubblica opinione e la crescita delle attività turistiche e commerciali che abbinano l'agriturismo (oggetto di una legge approvata pochi mesi fa: la legge 20 febbraio 2006, n. 96) alle coltivazioni biologiche controllate e rispettose dell'ambiente, e considerato che tra i prodotti agricoli emergono per qualità e sicurezza alimentare le derrate provenienti da coltivazioni biologiche o da altre forme di coltura a basso utilizzo di prodotti chimici, la presente proposta di legge intende agevolare il regime dell'aliquota dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) per i prodotti fitosanitari contenenti princìpi attivi naturali.
Questi ultimi, di origine naturale, sono necessari per coltivare i prodotti biologici in quanto permettono di limitare l'utilizzo di prodotti chimici. Attualmente questi prodotti sono venduti con un'aliquota IVA del 10 per cento. È un'imposizione identica a quella che pesa sui pesticidi di sintesi chimica.
Sviluppare l'uso di prodotti fitosanitari di natura biologica anche nell'agricoltura tradizionale significa migliorare la salubrità